Attività di bonifica

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30.12.22

FOCUSICILIA.IT

Siti inquinati, in Sicilia sette su dieci restano ad aspettare la bonifica

Chi inquina paga ! Purtroppo spesso la normativa non è applicabile in quanto il proprietario o gestore del sito non è solvente ed a pagare è sempre la collettività , ci sono moltissimi siti “orfani in Italia” e sicuramente la presenza di una polizza ambientale potrebbe aiutare questa tipologia di problematica ed essere di gran supporto per tutte le imprese e collettività.

 

11.11.22

LAPRIMAPAGINA.IT (WEB )

Incrementato in Lombardia il fondo per le bonifiche dei siti orfani

Non sempre il principio “chi inquina paga” funziona e spesso i costi ricadono sulla collettività come nel caso della Lombardia che ha dovuto incrementare i fondi per i siti orfani ; anche per questo è molto importante avere una polizza dedicata ambientale.

22.10.22

IDEAWEBTV.IT (WEB2)

Via il blocco dal sito bonificato «Grande risultato»

La bonifica di un sito industriale da parte della Regione Piemonte permette poi la riqualificazione dello stesso a beneficio di tutto il territorio.

05.10.22

LA REPUBBLICA - - EDIZIONE GENOVA IL LAVO

Petrolio dell’Eni nel Varenna. Indagano Procura e Prefettura

Procura e prefettura indagano per il reato di inquinamento ambientale sullo sversamento dai depositi di Pegli nello stabilimento Fondega nord a Multeno. Secondo fonti investigative, non avrebbe funzionato il sistema di reti sotterraneo di recupero del petrolio. Per questo la procura e la prefettura indagano sullo sversamento e ipotizzano il reato di inquinamento ambientale. Mentre Eni, a sue spese, sta procedendo alla bonifica del corso d’acqua.

17.08.22

IL MESSAGGERO - EDIZIONE ABRUZZO/REGIO

Mancata bonifica della discarica indagato il sindaco Ferretti e l’ex

Al sindaco ed all’ex sindaco di Atri sono stati contestati i reati di mancata bonifica di una ex discarica e il conseguente inquinamento delle acque sotterranee.

02.08.22

LATINA EDITORIALE OGGI

Rogo nell’oleificio, via alle verifiche

Per quasi dieci ore le squadre dei vigili del fuoco, hanno fronteggiato le fiamme divampate all’interno di uno dei capannoni dell’azienda De Carolis. L’incendio si è propagato in pochi minuti, bruciando cartoni per confezionamento recipienti di olio alimentare. Subito dopo sono iniziate le operazioni di bonifica,
con il materiale bruciato portato all’esterno. Al momento sconosciute le cause dell’incendio.

30.06.22

IL TIRRENO - EDIZIONE MASSA/MASSA E

Bonifiche: solo il 10% dei terreni e il 3% della falda sono a posto

11.05.22

LA NUOVA DEL SUD

Amianto regione spalle al muro. L’Anac attacca; stallo e anomalie

Lo stabilimento, presente nell’area industriale della Val Basento, risulta l’ultimo in Italia tra quelli che
producevano manufatti in amianto a non essere stato messo in sicurezza. “La responsabilità  è  addebitabile in buona parte alla Regione Basilicata che ha violato i principi di tempestività e non aggravamento dell’azione amministrativa richiesti dal codice appalti”. Inoltre, il ministero dell’Ambiente aveva rilevato la necessità della messa in sicurezza dell’area al fine di evitare l’inquinamento della falda acquifera.

29.03.22

STRANOTIZIE.IT

Composti perfluorurati (PFAS) dannosi per la salute? Il caso del Veneto

Con l’acqua non si scherza. Ce lo ricorda il caso PFAS, sigla misteriosa che in realtà nasconde i composti organici perfluorurati, che tiene banco da anni e che ha coinvolto soprattutto l’area di Trissino (Vicenza) in Veneto: sul banco degli imputati è finita l’azienda chimica Miteni, a lungo del gruppo RiMar poi passata al gruppo Mitsubishi, ora chiusa e oggetto di bonifica, che poi è risultata essere l’epicentro dell’inquinamento ambientale che ha messo a repentaglio la salute dei cittadini di un’area dove vivono 300mila persone a cavallo tra le province di Vicenza, Padova e Verona. La Miteni, gettava gli scarti di produzione in un torrente che scendendo a valle poi andava a finire nel fiume vicino, inquinando le falde acquifere, le cui acque vengono raccolte nella centrale di Lonigo, dove c’era la centrale che smistava l’acqua potabile a tutta una serie di comuni delle province di Vicenza, Verona e Padova, questo ha comportato l’aumento di numerose malattie cardiovascolari ed endocrine. Nel frattempo, è in corso avanti la corte d’assise del tribunale di Vicenza il procedimento penale i reati di avvelenamento delle acque di falda e superficiali, disastro ambientale e altri reati, tra cui la
bancarotta fraudolenta, in cui sono imputati i responsabili della Miteni.

16.03.22

IL GIORNO - ALTA LOMBARDIA

Ex Selca, il curatore deve intervenire

Il curatore fallimentare di un’azienda e quindi del relativo sito è obbligato ad effettuare tutti gli interventi a tutela del sito contaminato ; in questo caso si tratta di un sito fortemente contaminato da arsenico e fluoruri