Tutela e politiche ambientali
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Isprambiente.gov.it
Criteri di valutazione del rischio per l’individuazione dell’ordine di priorità degli interventi di bonifica
Meteo Web
Incendio complesso petrolchimico di shangai
Un incendio è divampato nell’impianto Sinopec Petrochemical a Shangai, nel distretto di Jinshan causando una colonna di fumo alta parecchi chilometri. L’impianto produce il glicole etilenico usato anche nei pannelli solari. L’incendio è stato domato grazie all’intervento dei Vigili del fuoco, ora si attende per stilare un primo bilancio dei danni.
MF - MILANO FINANZA
Danni ambientali: le aziende snobbano l’assicurazione
La maggior parte delle aziende italiane, di grandi e piccole dimensioni, sottovaluta i rischi ambientali, si stima infatti che in Italia solo il 2% delle imprese abbia una copertura dedicata per questa tipologia di danni. Eppure nel nostro paese sono presenti numerose compagnie che offrono questa tipologia di polizze, la normativa ambientale è una delle più severe d’Europa e vige il principio di “chi inquina paga”, che si traduce in interventi di bonifica che possono durare anni e costare anche milioni di euro. Ed allora, perché le imprese non si tutelano? Ne parla in un’intervista il Presidente del Pool Ambiente Tommaso Ceccon.
MF - MILANO FINANZA
Ambiente Protetto: La prassi UNI per la prevenzione dei danni all’ambiente
Ambiente Protetto è la nuova norma UNI/PdR 107:2021, uno strumento volontario a disposizione delle imprese per rendere più efficace la tutela delle risorse naturali. Pool Ambiente è tra i soggetti promotori di questa innovativa prassi che si pone l’obiettivo di colmare un vuoto normativo e supportare le imprese in una più efficace prevenzione e riparazione dei danni all’ambiente.
INSALUTENEWS.IT
Studio del Politecnico di Milano spiega come salvare il delta del Mekong dall’innalzamento dei mari
Il delta del Mekong, come molte altre zone costiere e di delta, è a rischio per numerosi fattori, fra i quali l’innalzamento dei mari determinato dal riscaldamento globale, ma anche il pompaggio delle acque sotterranee (con conseguente subsidenza dei terreni soprastanti), l’estrazione delle sabbie dai corsi d’acqua, e l’interruzione del trasporto di sedimenti fluviali ai delta a causa della realizzazione di dighe. Questi sono tutti esempi dei numerosi casi possibili di danno all’ambiente non determinato da immissione di sostanze, coperti solo da polizze assicurative innovative
THEWATCHERPOST.IT
La guerra e i danni ambientali: il caso Ucraina
La guerra è specialmente morte, ma ci sono altre perdite meno visibili: i danni ambientali che vengono prodotti attraverso bombardamenti ed esplosioni che generano incendi, ma anche lo sfruttamento del suolo da parte degli eserciti, la presenza di industrie che abbandonate e non più manutenute possono provocare seri danni all’ambiente.
LINKIESTA.IT (WEB)
La guerra ha anche un enorme costo ambientale
Una guerra, in qualsiasi parte del mondo si svolga, ha pesanti conseguenze sulla scena climatica, soprattutto oggigiorno che ci troviamo già in una situazione di non ritorno. Le emissioni di CO2 dei più grandi eserciti sono maggiori di quelle di molti paesi del mondo messi insieme.
IL MESSAGGERO
Fiumi all’asciutto e incendi invernali. L’anno della siccita’
Il cambiamento climatico sta manifestandosi in modo sempre più concreto nella realtà di ogni giorno e di ogni cittadino
IL SOLE 24 ORE
Contravvenzioni e reati colposi. Il riciclaggio amplia ancora i reati presupposto
Una nuova direttiva rende più gravi le violazioni, anche colpose, della normativa ambientale
METROPOLIS
Bonifiche dei siti fantasma: pronti 500 milioni
500 milioni stanziati nell’ambito del PNRR per far fronte alla bonifica dei siti “orfani”. Il motivo per cui tali siti risultano “orfani” e la bonifica non viene condotta dal soggetto responsabile è – in molti casi – che questo non aveva i fondi necessari per far fronte alle spese di bonifica/ripristino del sito. Una maggiore diffusione delle Polizze per i Danni Ambientali garantirebbe una migliore applicazione del principio Chi Inquina Paga, agli enti e ai cittadini che l’impresa sarà in grado di far fronte alla bonifica, ripristinare le risorse naturali danneggiate e risarcire i terzi danneggiati. Ultimo effetto collaterale sarebbe un forte risparmio della spesa pubblica che non avrebbe necessità di stanziare ingenti fondi, come in questo caso, per far fronte a interventi di bonifica che dovrebbero restare a carico delle imprese. Da un’analisi condotta dal Pool Ambiente emerge anche come le imprese che si assicurano per i rischi ambientali abbiano una maggiore propensione alla compliance normativa e al rispetto degli obblighi di bonifica e ripristino come previsti dal D.Lgs. 152/2006 Parte Quarta Titolo V e Parte Sesta.
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Il rapporto dell’ISPRA, così come da normativa(art. 199 del D.Lgs. 152/06) illustra le attività condotte con l’individuazione dei criteri di priorità nazionali da applicare ai siti contaminati ed il successivo proseguo dell’attività, che porteranno alla definizione dei criteri definitivi, per l’individuazione dell’ordine di priorità di intervento, da applicare ai siti potenzialmente contaminati censiti nell’ambito territoriale di competenza.