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25.07.23

Il Resto Del Carlino

Chienti inquinato, la spuntano le aziende

Il Consiglio di Stato annulla le sentenze con cui il Tar ha imposto nel 2016 a due aziende di produzione di suole in poliuretano la messa in sicurezza d’emergenza dei terreni di competenza e della falda, nell’ambito delle operazioni generali di bonifica del Basso Bacino del Chienti.

25.07.23

Il Fatto Quotidiano

L’Ong Ambientalista ClientEarth perde la causa contro la Shell. Negato il risarcimento per “cattiva gestione dei rischi ambientali”.

Un’altra battaglia persa contro i colossi degli idrocarburi. Il giudice ha  ritenuto insufficienti le prove fornite dall’Ong, alla quale nella decisione dello scorso maggio aveva detto che avrebbe dovuto poter dimostrare l’esistenza di “un’azione o un’omissione effettiva o proposta che comportava negligenza, inadempienza, violazione del dovere o violazione della fiducia” da parte di uno o più direttori.

24.07.23

ILGIORNO.IT (WEB)

Incendio di Rifiuti Speciali a Rho: “Allarme Rientrato” – Arpa Rassicura

Un grosso incendio si è sviluppato alla Treee (ex Relight), azienda autorizzata Aia (l’Autorizzazione Integrata Ambientale) che tratta rifiuti speciali costituiti soprattutto da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Scattato l’allarme sul posto sono intervenute diverse autobotti dei vigili del fuoco e tecnici dell’Arpa. Ancora sconosciute le cause dell’incendio.

21.07.23

IL SOLE 24 ORE

Rischio Far West per i metalli rari recuperati nelle miniere sottomarine

La nuova frontiera dello sfruttamento minerario potrebbe passare dai giacimenti dei fondali oceanici, con tutti i rischi connessi: in questi giorni importante discussione in Giamaica dell’ISA, organismo internazionale che regola le attività sui fondali nelle aree extraterritoriali

21.07.23

TGR Trento

Bypass, la Procura apre un fascicolo: “Disastro ambientale e inquinamento”

Disastro ambientale e inquinamento le ipotesi su cui stanno lavorando carabinieri, Arpa e Procura di Trento nell’ambito della realizzazione del by-pass ferroviario di Trento, che ha comportato scavi a ridosso di alcune aree industriali inquinate e dismesse

20.07.23

Irpimedia

L’esposizione ai Pfas dei Vigili del fuoco

Il problema dei PFAS potrebbe non essere legato ai soli stabilimenti chimici di produzione, come il noto caso Miteni in Veneto, ma anche all’utilizzo dei prodotti che li contengono, quali i DPI dei Vigili del Fuoco e le schiume antincendio.

Ricordiamo che con il termine PFAS si intende una famiglia di composti che include oltre 5000 sostanze chimiche, in gran parte non regolamentate e/o con effetti sanitari in gran parte ignoti o non adeguatamente approfonditi, e che quindi richiedono per legge (oltre che per buon senso) l’applicazione di un principio di gestione del rischio che va sotto il nome di principio di precauzione.

19.07.23

LINKIESTA.IT (WEB)

Dentro il laboratorio italiano del drenaggio urbano sostenibile, in Brianza

In passato l’incubo di ambientalisti e assicuratori, visto che erano realizzati (e spesso autorizzati) per veicolare nel sottosuolo i reflui civili e industriali, oggi i pozzi e le trincee perdenti, se realizzati in modo opportuno e con le dovute cautele, possono rappresentare un esempio concreto di resilienza ai cambiamenti climatici e di ripristino delle preziose risorse idriche, come nel caso pilota di Bovisio Masciago realizzato da Brianzacque

18.07.23

REPUBBLICA.IT

Stiglitz: Un patto tra le democrazie per l’ambiente o sara’ la catastrofe

Per quanto le teorie scientifiche vedano sempre un’ampia varietà di vedute, ormai la stragrande maggioranza degli scienziati riconosce un importante contributo antropico nell’innegabile evidenza di un cambiamento climatico in atto. E mentre si discute su come intervenire ai vari livelli, da microeconomici a globali, sono quindi in aumento anche le cause dei cittadini e degli imprenditori alle aziende accusate di aver contribuito a tale cambiamento climatico.

Ricordiamo che le aziende consorziate nel Pool possono assicurare tale rischio, ma anche aiutare e guidare le aziende nel diminuire il proprio impatto climatico ed ambientale.

 

18.07.23

UNIPD.IT (WEB)

Il cambiamento climatico continua a far registrare nuovi record

Interessante articolo sull’estate in corso e sulle più recenti, raffrontate ad una serie di dati storici per analizzare brevemente il cambiamento climatico in atto

17.07.23

Studio93

Incendio all’ECO-X di Pomezia: la Regione non ha fondi per la bonifica del sito. Fallita la società con cui era stata contratta la polizza fideiussoria

Ancora un caso in cui l’azienda che ha causato la contaminazione e deve eseguire le attività di bonifica fallisce, mentre la garanzia finanziaria prestata per legge per coprirne i costi non può essere escussa perchè la compagnia che prestava tale garanzia, ubicata all’estero, è ugualmente fallita.

I costi vanno conseguentemente a gravare sul bilancio pubblico, ovvero sulle tasche di tutti noi, che – inoltre – fintanto che non pagheremo le attività di bonifica continueremo a subire gli effetti dell’inquinamento, oltre ai costi sociali legati alla chiusura dell’azienda stessa.

Sarebbe probabilmente utile fare più di una riflessione su questo tema, e in particolare su: 1) sulle modalità normative previste per assolvere all’obbligo di garanzia finanziaria per i rischi ambientali legati all’esercizio delle aziende maggiormente pericolose (e per le altre?!), 2) sulle modalità operative di verifica di tali adempimenti, e non ultimo 3) forse anche sull’importanza della coesistenza di una garanzia finanziaria (fideiussione) con una garanzia assicurativa. Tale coesistenza può infatti al contempo tutelare l’interesse pubblico di una garanzia finanziaria e consentire all’azienda di fruire di risorse esterne per sostenere i costi delle attività di bonifica di inquinamenti involontariamente provocati (e quindi, ancora una volta, tutelare l’interesse pubblico…).