Bonifica
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IL GAZZETTINO - EDIZIONE PADOVA/ABANO/
Ex Italsintex, non ci sono le risorse per la bonifica
Ennesimo caso in cui il principio “Chi inquina paga” non può essere applicato e dovranno provvedere le risorse pubbliche per ripristinare le aree inquinate.
MONTAGNEEPAESI.COM
Siti orfani, Lombardia investe 65 milioni, maxi piano di risanamento
La regione Lombardia investe 65 milioni per i siti “orfani” .
Come ‘siti orfani’ si intendono aree inquinate in cui non è individuabile un responsabile della
contaminazione o lo stesso non agisce. Lo è anche dove un percorso per la bonifica è stato avviato ma mai concluso,anche eventualmente da soggetti incolpevoli ﴾ad esempio il proprietario﴿.
REGGIONLINE.COM (WEB)
Bonifica dello stabilimento Inalca: “Adesso tocca alla proprieta’ intervenire”. VIDEO
Terminate le operazioni svolte in emergenza dai vigili del fuoco nell’area del maxi incendio Inalca, l’amministrazione con un’ordinanza chiama in causa la proprietà degli immobili .
“E’ necessario che inizi le bonifiche all’interno dell’area per contingentare il cemento amianto ancora presente nell’area. In questi giorni è stato tenuto sotto controllo dai vigili del fuoco che lo tenevano bagnato per
evitare dispersioni”.
TOSCANACHIANTIAMBIENT E.IT
Terreni e acque inquinati, bonifiche rimandate: una triste storia italiana.
150.000 ettari di terreni contaminati e 77.000 ettari di superfici marine danneggiate, principalmente in Piemonte,
Lombardia e Sardegna sono l’effetto anche di una scarsa diffusione di coperture assicurative per i danni all’ambiente. Introdurre maggiori obblighi sulla corretta gestione dei rischi di responsabilità ambientale sarebbe un primo passo importante per una protezione più efficace delle risorse naturali e della salute dei cittadini.
L' EDICOLA
Pozzo Filici, il Tar dà ragione alla Provincia: “Chi inquina paga”
La normativa ambientale è basata sul principio “chi inquina paga” che impone, al soggetto responsabile di un danno ambientale, di intraprendere tutte le azioni necessarie di prevenzione e di riparazione e di sostenere tutti i costi relativi.
AVVENIRE
Farmaci, inquinanti “nascosti”. Nell’ambiente diventano veleni
Interessante articolo sul tema degli inquinanti emergenti, in particolare dei farmaci: sostanze caratterizzate da effetti sull’uomo e sull’ambiente anche a bassissimi dosaggi, spesso resistenti alla biodegradazione e raramente ricercati nel terreno e nelle acque.
PRIMAMONZA.IT (WEB)
“Lombarda Petroli”: a 15 anni dal disastro ecco il progetto per la bonifica dei terreni
Dopo 15 anni di convivenza della popolazione con suolo e falda contaminata e grazie a 7 milioni di euro di fondi pubblici (PNRR) si potrà cominciare a porre rimedio alla bonifica di un sito inquinato in una delle aree più densamente popolate d’Italia. Con le opportune garanzie finanziarie probabilmente questa bonifica avrebbe già potuto essere completata da anni, e senza impattare sulla finanza pubblica, ovvero di tutti noi
BRESCIAOGGI
Dissequestro dell’area Caffaro La bonifica non ha più ostacoli
Finalmente dopo anni di vicende giudiziarie, la bonifica può iniziare. Quando viene riscontrato un inquinamento o in caso di Danno All’Ambiente l’azienda che ha dato origine alla contaminazione può trovarsi coinvolta non solo in vicende ambientali, ma anche giudiziarie, civili e penali, e se impreparata può rischiare il fallimento. La polizza di Tutela Ambientale oltre ad offrire una copertura per Danni All’Ambiente, offre anche dei servizi gratuiti a tutela dell’azienda relativi a consulenza sui danni ambientali e di supporto nella gestione della crisi e del sinistro.
ALTRECONOMIA.IT (WEB)
Disastro della Caffaro di Brescia: dopo vent’anni, finalmente, chi inquina paga
A oltre vent’anni dalla scoperta del gravissimo caso “Caffaro” una sentenza della corte di giustizia europea condanna la multinazionale LivanOva al pagamento di oltre 450 milioni di euro per le bonifiche .
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Il recente censimento nella provincia di Bergamo evidenzia come la assoluta maggioranza dei siti da bonificare sia legata a vecchi stabilimenti. Questo secondo noi è anche perché gli eventi improvvisi e visibili sono una esigua minoranza, mentre la maggior parte della contaminazione è prodotta da vecchi impianti non adeguatamente mantenuti, con il beneplacito della normativa vigente che preferisce concentrarsi sugli aspetti punitivi e di ripristino dell’eventuale contaminazione, piuttosto che prevenire il danno