Bonifica

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12.12.23

APRILIANEWS.IT

Aprilia: Bonificati dai rifiuti bruciati i quattro capannoni andati a fuoco all’ex Freddindustria. F

Dopo 10 mesi dal rogo che ha distrutto la Freddindustria, per cause ancora ignote, si è conclusa una prima fase di bonifica che riguarda la rimozione dei rifiuti e delle lamiere bruciate, tuttavia le operazioni di bonifica non sono ancora terminate. L’incendio rimane lo scenario di danno ambientale più comune, perché può riguardare tutte le aziende, senza distinzione e nonostante la polizza incendio sia ampiamente diffusa una polizza per danni ambientali fatica ancora a trovare accoglimento da parte delle imprese italiane. E’ bene ricordare però che solo una polizza per danni all’ambiente copre le conseguenze ambientali di un incendio e talvolta i proprietari dei siti pur non essendo responsabili dell’incendio, devono comunque provvedere alla bonifica per evitare che la contaminazione si propaghi oltre i confini del proprio stabilimento.

29.11.23

LASVOLTA.IT

Lombardia: 900mila euro per mettere in sicurezza sito ex Chimica Bianchi di Rho

Sono centinaia di milioni spesi ogni anno dallo Stato per sostenere spese di bonifica e ripristino delle risorse naturali danneggiate da imprese. Uno dei motivi per cui queste spese vanno a carico dello Stato (e di conseguenza di tutti noi) è l’assenza, da parte dell’impresa, di una copertura assicurativa per i danni all’ambiente. In Italia infatti solo lo 0,45% delle imprese si è dotato di una copertura per i danni all’ambiente. Per tutte le altre (99,55%) c’è un concreto rischio che in caso di danno all’ambiente l’impresa fallisca e interventi e relative spese restino a carico dello Stato.

07.11.23

IL SOLE 24 ORE

Terreni bonificati fuori dai rifiuti solo con autorizzazione caso per caso

Chiarimento ministeriale sulla possibilità di cessazione della qualifica di rifiuto, e quindi di riutilizzo, per le terre provenienti da bonifica, trattate fino a conformità con le CSR (possono essere riutilizzate solo nel sito di provenienza, nei limiti di quanto previsto dal POB), oppure fino a conformità con le CSC aree verdi (consentita)

30.10.23

ILTQUOTIDIANO.IT

Scalo Filzi, la bonifica a Webuild & C., alla fine paghera’ Roma

Spesso i costi di bonifica ricadono sulla collettività , in questo caso pagherà RFI che è una società pubblica .

Anche per questo motivo è sempre più fondamentale che le aziende si dotino di una copertura assicurativa ambientale .

26.10.23

DIRITTO.NET (WEB)

Le normative sulla bonifica dei siti contaminati: obblighi e procedure

La gestione dei siti contaminati è un tema di grande importanza per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. La bonifica di tali siti è un processo complesso che richiede l’applicazione di precise normative e l’adempimento di specifici obblighi da parte dei soggetti coinvolti. Molto spesso le aziende italiane sottovalutano i rischi di danno all’ambiente e non sono consapevoli della normativa in materia, infatti un evento di danno all’ambiente può cogliere totalmente impreparata l’azienda stessa.

05.10.23

VERONANEWS.NET

Regione Veneto: contributi a Comuni e Province per interventi di bonifica ambientale siti inquinati

Con l’ultima delibera del la Regione Veneto ha messo a disposizione delle amministrazioni comunali e provinciali fondi finalizzati alla realizzazione delle attività di caratterizzazione e bonifica di siti inquinati.

I fondi potranno essere utilizzati sia per interventi che riguardano aree di proprietà della Pubblica Amministrazione che interventi su aree private ove l’Ente territorialmente competente intervenga in sostituzione e in danno del soggetto obbligato inadempiente.

05.09.23

INSIC.IT

Bonifiche SIN: Linee guida MASE sul principio “Chi inquina paga”

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha prodotto e Linee Guida sull’applicazione del
principio comunitario “chi inquina paga”, rivolte a tutte le Amministrazioni competenti nell’ambito di
bonifica dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) (di cui all’art. 244 del decreto legislativo n. 152/2006).

05.09.23

LADIGE.IT (WEB)

Gli inquinanti trovati nel giardino di nido e materna

Tracce di idrocarburi sono stati trovati nel terreno di un asilo nido e di una scuola materna, probabilmente la causa è una contaminazione storica proveniente da Sloi e Carbochimica che va avanti dagli anni 90. Gli accertamenti sono in corso e probabilmente coinvolgeranno anche altri terreni vicini.

17.07.23

Studio93

Incendio all’ECO-X di Pomezia: la Regione non ha fondi per la bonifica del sito. Fallita la società con cui era stata contratta la polizza fideiussoria

Ancora un caso in cui l’azienda che ha causato la contaminazione e deve eseguire le attività di bonifica fallisce, mentre la garanzia finanziaria prestata per legge per coprirne i costi non può essere escussa perchè la compagnia che prestava tale garanzia, ubicata all’estero, è ugualmente fallita.

I costi vanno conseguentemente a gravare sul bilancio pubblico, ovvero sulle tasche di tutti noi, che – inoltre – fintanto che non pagheremo le attività di bonifica continueremo a subire gli effetti dell’inquinamento, oltre ai costi sociali legati alla chiusura dell’azienda stessa.

Sarebbe probabilmente utile fare più di una riflessione su questo tema, e in particolare su: 1) sulle modalità normative previste per assolvere all’obbligo di garanzia finanziaria per i rischi ambientali legati all’esercizio delle aziende maggiormente pericolose (e per le altre?!), 2) sulle modalità operative di verifica di tali adempimenti, e non ultimo 3) forse anche sull’importanza della coesistenza di una garanzia finanziaria (fideiussione) con una garanzia assicurativa. Tale coesistenza può infatti al contempo tutelare l’interesse pubblico di una garanzia finanziaria e consentire all’azienda di fruire di risorse esterne per sostenere i costi delle attività di bonifica di inquinamenti involontariamente provocati (e quindi, ancora una volta, tutelare l’interesse pubblico…).

07.07.23

CORRIERE DELLA SERA - EDIZIONE BERGAMO

Cromo, la guerra per far pagare la mega bonifica

4 aziende sono state individue responsabili per la contaminazione da cromo a Ciserano individuata nel 2009. Processi complessi e tempi burocratici molto lunghi è ciò che caratterizza la maggior parte delle contaminazioni e dei danni ambientali.