inquinamento
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Corriere della Sera
Una fuoriuscita di greggio inquina le acque di un’area protetta in Ecuador
Una perdita di oltre 1200 barili greggio dal terminale petrolifero di Balao, in Equador, ha impattato le vicine spiagge di Esmeraldas
LINKIESTA.IT (WEB)
Dentro il laboratorio italiano del drenaggio urbano sostenibile, in Brianza
In passato l’incubo di ambientalisti e assicuratori, visto che erano realizzati (e spesso autorizzati) per veicolare nel sottosuolo i reflui civili e industriali, oggi i pozzi e le trincee perdenti, se realizzati in modo opportuno e con le dovute cautele, possono rappresentare un esempio concreto di resilienza ai cambiamenti climatici e di ripristino delle preziose risorse idriche, come nel caso pilota di Bovisio Masciago realizzato da Brianzacque
Il resto del Carlino
Una fogna a cielo aperto Prelievi Arpam e indagati
Perdite dalle tubazioni recentemente realizzate che dovevano far confluire le acque nere al nuovo depuratore, ma sarebbero state schiacciate dal passaggio dei mezzi agricoli, scolmatori non autorizzati che avrebbero di fatto portato le acque nere sui fossi e nei terreni agricoli a valle, un impianto di depurazione nuovo che non funzionerebbe nel modo corretto: questa la situazione al vaglio degli investigatori che stanno indagando sulla presunta situazione di inquinamento e di danno ambientale a Filottrano (Marche), oltre che sulle eventuali responsabilità nella gestione della spesa pubblica e degli appalti.
NOTIZIE.VIRGILIO.IT
Incendio di rifiuti in un ex mobilificio di Firenze vicino Sesto Fiorentino: aria irrespirabile e fu
Incendio in un ex-mobilificio, con formazione di nubi di fumo nero che hanno indotto Arpa ed Asl a raccomandare la chiusura di porte e finestre e di non sostare all’aperto.
Evidenziamo che i costi indiretti legati alle conseguenze di un incendio, quali quelli di eventuale interruzione di attività limitrofe, non sono generalmente coperti da una polizza incendio ma solo da una polizza (o una sezione) ambientale dedicata.
Studio93
Incendio all’ECO-X di Pomezia: la Regione non ha fondi per la bonifica del sito. Fallita la società con cui era stata contratta la polizza fideiussoria
Ancora un caso in cui l’azienda che ha causato la contaminazione e deve eseguire le attività di bonifica fallisce, mentre la garanzia finanziaria prestata per legge per coprirne i costi non può essere escussa perchè la compagnia che prestava tale garanzia, ubicata all’estero, è ugualmente fallita.
I costi vanno conseguentemente a gravare sul bilancio pubblico, ovvero sulle tasche di tutti noi, che – inoltre – fintanto che non pagheremo le attività di bonifica continueremo a subire gli effetti dell’inquinamento, oltre ai costi sociali legati alla chiusura dell’azienda stessa.
Sarebbe probabilmente utile fare più di una riflessione su questo tema, e in particolare su: 1) sulle modalità normative previste per assolvere all’obbligo di garanzia finanziaria per i rischi ambientali legati all’esercizio delle aziende maggiormente pericolose (e per le altre?!), 2) sulle modalità operative di verifica di tali adempimenti, e non ultimo 3) forse anche sull’importanza della coesistenza di una garanzia finanziaria (fideiussione) con una garanzia assicurativa. Tale coesistenza può infatti al contempo tutelare l’interesse pubblico di una garanzia finanziaria e consentire all’azienda di fruire di risorse esterne per sostenere i costi delle attività di bonifica di inquinamenti involontariamente provocati (e quindi, ancora una volta, tutelare l’interesse pubblico…).
IL TIRRENO - EDIZIONE MASSA/CARRARA
Il disastro Farmoplant trentacinque anni fa
Interessante articolo su uno dei più importanti, e spesso dimenticati, casi di contaminazione in Italia, che ci ripropone il tema della centralità della prevenzione degli incidenti industriali e dell’importanza di una consulenza professionale ed indipendente sulla gestione dei rischi, per evitare problemi che possono avere esiti disastrosi e protrarsi per decenni.
Ricordiamo che le Compagnie aderenti al Pool possono offrire a tutti i propri assicurati un servizio di Gestione rischi altamente qualificato.
lavocedimanduria.it
Acqua di falda inquinata, il sindaco chiude i pozzi nel raggio di 1,5 chilometri dalla discarica
A seguito dei risultati delle analisi sull’acqua prelevata dai pozzi di una discarica, il sindaco ha vietato l’uso dell’acqua dei pozzi che si trovano nel raggio di un chilometro e mezzo dall’impianto .
E’ fondamentale avere una copertura assicurativa che copre, oltre la bonifica, anche i danni a terzi che potrebbero crearsi a seguito di un danno all’ambiente.
LA DIFESA DEL POPOLO
Il Veneto inquinato da se stesso
Interessante il nuovo metodo in fase di implementazione in Veneto per la prioritizzazione degli interventi di bonifica da effettuare sui “siti orfani”, a carico degli enti pubblici. Resta purtroppo il fatto che le risorse economiche sono sufficienti per un terzo dei siti, e che si tratta di soldi della collettività, in barba al principio “chi inquina paga”, criterio fondante della normativa ambientale europea
CORRIEREROMAGNA.IT (W EB2)
Rimini, le analisi dell’Arpae certificano che il mare e’ sicuro
Il monitoraggio eseguito da Arpae in numerosi punti lungo la costa della Romagna evidenzia a valle delle aree alluvionate diversi sforamenti soprattutto per i parametri biologici, che gli esperti confidano possano rientrare nei prossimi giorni
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Il problema dei PFAS potrebbe non essere legato ai soli stabilimenti chimici di produzione, come il noto caso Miteni in Veneto, ma anche all’utilizzo dei prodotti che li contengono, quali i DPI dei Vigili del Fuoco e le schiume antincendio.
Ricordiamo che con il termine PFAS si intende una famiglia di composti che include oltre 5000 sostanze chimiche, in gran parte non regolamentate e/o con effetti sanitari in gran parte ignoti o non adeguatamente approfonditi, e che quindi richiedono per legge (oltre che per buon senso) l’applicazione di un principio di gestione del rischio che va sotto il nome di principio di precauzione.